Caro re, j’accuse!

Negli ultimi mesi avevo smesso di esprimere i mei pensieri su questo blog. Ho pensato che finché ne avessi avuto la possibilità avrei preferito godermi l’aria fresca – più o meno dato che era estate. Ma adesso stiamo davvero esagerando, la deriva autoritaria che ha preso questo governo diventa sempre più inquietante. C’è da aver paura.

Non mi fraintendete, so bene che più o meno a nessuno frega niente di quello che pensa un normale cittadino. Bene o male finché non diventiamo troppo fastidiosi ronzando nell’orecchio di qualcuno ci ignorano, altrimenti ci schiacciano. Siamo come giocattoli in mano a un re che gioca a fare Dio con le nostre vite. Ma come dice una canzone di una band chiamata I Ministri: “Tanto vale provarci comunque”.

Non abbiamo ancora la certezza di quanto accadrà, ma sappiamo bene cosa abbiamo vissuto fino ad ora. Che saranno le 22 o le 24 poco importa, che ci farà stare in piedi in piazza o meno anche. Ci hanno tolto la libertà. Ce l’hanno tolta perché glielo abbiamo lasciato fare, perché ancora troppa gente resta chiusa in casa a guardar male tutti gli altri. E se ne approfittano. Stando alle possibili limitazioni previste dal nuovo dpcm sorgono spontanee alcune considerazioni:

  1. Il re decide chi vive e chi muore? La chiusura anticipata di locali serali, questo presunto “coprifuoco” – caratteristico di regimi non proprio democratici come quello che ci governa e il suo modello di riferimento – distruggerebbe il settore della ristorazione. Persone già in difficoltà, oppresse dalle misure restrittive presenti in Italia da fine febbraio, dopo mesi di chiusura forzata, si vedranno attaccati negli orari di maggior guadagno? Saranno immolati sull’altare del virus, sacrificati affinché qualcuno (il governo) possa continuare a sopravvivere? Certo che no: baretti, pub, pizzerie e altre attività simili non hanno più clientela nelle sere di weekend, pagheranno tasse e affitti con gli affezionati clienti della domenica mattina.
  2. I giovani sono il futuro o il male di questa nazione? Dopo averci privato del diritto allo studio, del diritto al lavoro e della possibilità, sempre più remota, di costruirci un futuro adesso ci vogliono togliere anche la possibilità di “divertirci”. Perché ormai è chiaro, noi giovani siamo delle merde che osano uscire all’aperto condannando a morte milioni di persone. Siamo degli egoisti che non vogliono sacrificarsi per il bene dell’umanità. Siamo dei superficiali, dopo una giornata intera in casa a studiare da un pc non riusciamo nemmeno a restare una sera intera in casa a guardare gli amici via webcam? Lo sanno tutti che restare tutto il giorno chiusi in casa, guardando uno schermo digitale è la cosa migliore per la salute, non scherziamo.
  3. Vogliono davvero tutelare la salute dei cittadini? Siamo abituati a sentirci dire che finché c’è la salute c’è tutto. Bene, allora parliamone. Esiste solo il covid? A guardare il modo in cui il governo si comporta verrebbe da pensare che ogni altra patologia sia stata debellata. Mi sembra già di sentire la risposta di qualche sceriffetto “chiedilo a un estubato” Forse lo farò. Voi però chiedete al re perché – dato che sono tanto accorti verso i polmoni altrui – continuano a permettere la vendita di sigarette. Perché ci guadagnano un sacco di soldi! Dato che affermano di poter privare i cittadini delle libertà personali in nome della salute che almeno siano coerenti. Per non parlare poi del benessere psicologico delle persone: ogni commerciante deve convivere con questa spada di Damocle che pende sulla sua testa; i giovani devono starsi chiusi in casa tutto il giorno a grattarsi; tutti devono vivere nel terrore. Questo fa bene alla salute, caro re?
  4. La colpa è dei cittadini o del governo? Ogni giorno a ogni ora sentiamo qualche fenomeno che ci spiega come noi cittadini siamo dei dementi e perciò ci meritiamo ogni singola vessazione che ci viene inflitta dal re e dai suoi vassalli. Loro sono così bravi che avevano risolto tutto, ma noi poveri idioti abbiamo rovinato il loro eroico lavoro. Beh, c’è un virus? Tutti chiusi in casa. L’università ha troppi iscritti? Chiusa. Soluzioni così complesse che hanno dovuto riunire tutti i luminari della nazione per elaborarle. Però ci hanno concesso una cosa: possiamo ammassarci in un mezzo pubblico. Il virus non è pericoloso in tutto ciò che dovrebbe esser gestito dal governo, comune etc., è nelle attività dei privati che si annida pronto ad infettare. Quindi coprono la loro incapacità organizzativa aumentando la capienza dove li pare e poi bastonano cittadini che hanno investito il lavoro di una vita all’interno di un locale. O il virus è contro il capitalismo oppure c’è qualcosa di incoerente nelle restrizioni del governo.

Non continuo il lungo elenco perché ci sarebbe ancora troppo da aggiungere. Sulle scuole è meglio stendere un velo pietoso, per ora. L’incoerenza di questo governo è evidente. L’indifferenza verso i cittadini anche. Il re potrà anche metterci la museruola e impedirci di scendere in piazza, ma svelerà la sua vera natura impedendoci anche di esprimere le nostre idee online? Perché ormai la vita sociale è morta, ci resta solo un mondo virtuale e distanziato. EVVIVA IL RE!

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