Il tempo che ci hanno rubato

Il tempo è un vero conquistatore, gli uomini più potenti mai esistiti e i grandi imperi sono stati distrutti dal suo lento scorrere. Il tempo è tutto ciò che abbiamo ma non possiamo controllarlo, possiamo solo viverlo. C’è chi ha più tempo e chi ne ha di meno. Neanche la persona più ricca del pianeta può comprarne altro quando lo finisce.

L’orologio scorre anche se il mondo è fermo. Inarrestabile. Il tempo è stata l’ossessione dei grandi filosofi e letterati, la paura dell’oblio, l’esser dimenticati quando quello che abbiamo a disposizione sarà terminato. Il tempo è il nostro bene più prezioso e nessuno ha il diritto di portarcelo via!

Eppure, qualcuno l’ha fatto. Qualcuno si è arrogato il diritto di mettere in pausa le nostre vite per mesi. E noi siamo rimasti bloccati, chiusi nella paura del virus o delle ripercussioni a cui saremmo andati incontro se avessimo osato riprenderci la nostra libertà, anche per pochi minuti al giorno.

Noi siamo rimasti bloccati ma il tempo no. E così abbiamo perso una primavera, abbiamo perso i nostri progetti, abbiamo perso tutto ciò che siamo. Molti avranno perso la loro ultima primavera, l’ultima Pasqua che avrebbero preferito passare in famiglia piuttosto che chiusi in casa. La possibilità di godersi gli affetti, di riguardare un posto amato per l’ultima volta. La piacevole brezza primaverile prima del caldo estivo, l’odore dei fiori che iniziano a sbocciare.

Molti diranno “ma almeno sono vivi”, come se uscire di casa fosse una certezza di morte. Altri diranno “bisogna rispettare i morti”, come se andare avanti con la propria vita sia un’offesa a chi ci ha lasciato. L’unica certezza è che quel tempo rubato non potrà mai esserci restituito. La primavera 2020 non tornerà, è andata perduta insieme ai sacrifici di milioni di cittadini che hanno perso tutto.

Il tempo che ci è stato tolto in nome della paura e dell’opportunismo resterà come una ferita aperta nelle nostre vite fino al nostro ultimo secondo. Perché il tempo non può comprarlo nessuno, non è possibile regalarne altro a chi l’ha finito e soprattutto nessuno ha il diritto di scegliere di privarcene, nemmeno il re Conte.

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